domenica 4 marzo 2007

Chiamami J.B.

John Belushi (24 Gennaio 1949 - 05 Marzo 1982)

Gli impegni del momento mi impediscono di commemorare in maniera estesa questo triste venticinquesimo anniversario, ma non di ricordarlo e darne notizia. E poi, cosa volete che mi metta a scrivere? Chi era John, chi non era, cosa ha fatto e cosa è successo... non mi sembra il caso. Per quello ci sono già i giornalisti professionisti.
Per chi ancora non lo conosce sotto c'è il link con la fonte istituzionale del web, da lì poi vi potete muovere per conto vostro. Per chi già lo porta nel cuore, c'è la pagina dei commenti.
Il mio? Solo che tra i tanti talenti scomparsi in età precoce nel secolo scorso, John è stato per me quello che ha fatto in tempo a mostrarci di meno e avrebbe potuto darci ancora molto del suo genio e perciò quello che io rimpiango di più.
E poi, come tutti i grandi non ha lasciato eredi: solo John Belushi poteva fare John Belushi e non c'è nessun altro a riempire il vuoto da lui lasciato!
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mercoledì 21 febbraio 2007

Aspettando gli Oscar... con imparzialità




In attesa di gustarsi il girone di ritorno del match Scorsese-Eastwood, che si terrà nell'imminente edizione degli Oscar 2007, Domenica 25 Febbraio (il girone d'andata aveva visto trionfare il secondo con Million Dollar Baby), pur apprezzando le opere dei due maestri in lizza e in particolare incrociando le dita per Scorsese (che sia la volta buona!), il nostro tifo è però concentrato nella categoria del Miglior Film Straniero, dove figura Il Labirinto del fauno di Guilermo Del Toro.

Tra i film dell'ultimo anno quello più in sintonia con lo spirito di questo sito, più che blu diremmo, blu notte, ai limiti del nero, ma ancora troppo sognatore e visionario per perdere quell'alone di colore che lo rende così riuscito. Lo si potrebbe definire un fantasy gotico, dalle parti di Tim Burton, ma mentre questi fa un'opera di abbellimento e seduzione di un immaginario comunque sempre quasi cupo e fosco, Del Toro adombra invece le tinte di un orizzonte favoloso, ma meno solare di quello che sembrerebbe dover essere a causa di una insistente dialettica con una realtà, quella sì davvero nera.


LA STORIA

In Spagna, durante 1944, i soldati del governo fascista di Franco stanno tentando di trovare e distruggere i combattenti della resistenza che si nascondono sulle montagne.

Una giovane ragazza amante dei libri, Ofelia e sua madre Carmen viaggiano attraverso la campagna spagnola. Carmen aspetta un bambino dal nuovo marito, Vidal, un orgoglioso e sadico capitano che ha convertito un vecchio mulino di campagna nella sede operativa delle sue azioni militari.

Mentre Carmen è costretta a letto dalla gravidanza difficile, Ofelia esplora un intricato labirinto di pietra vicino all’avamposto militare, un'isolata casa colonica, dove si sono sistemati. Qui incontra il Fauno, leggendaria creatura mezzo uomo e mezzo capra. Gli ormeggi alla realtà vengono a poco a poco liberati dal Fauno, che Ofelia non dubita a seguire nel percorso iniziatico da lui postole.

Il fauno rivela infatti ad Ofelia di essere la principessa perduta di un regno sotterraneo: per potervi fare ritorno dovrà completare tre pericolose prove.



Con questa toccante fiaba per adulti, sempre in bilico tra realtà (l'orrore della dittatura) e immaginazione (il mondo fantastico del labirinto) Del Toro esplicita tutto il suo disprezzo per un epoca ed un'ideologia che ha rappresentato "la perversione dell'innocenza, dell'infanzia e quindi la morte dell'anima" per un'intera nazione. Grazie a questa dialettica, dall'episodio storicamente situato si passa con facilità a un piano simbolico di più ampio respiro, dove il sogno lotta strangolato dalla realtà per trovare ancora uno suo spazio ed esistere.

In chiusura, segnialiamo un link a una delle più vaste e complete rassegne stampa presenti sulla rete:
http://www.rottentomatoes.com/m/pans_labyrinth/

Per chi da retta alle critiche è significativo che un film raggiunga una percentuale di 96% di critiche positive, che sale al 100% se si considera solo la selezione delle più importanti testate del settore. Un numero da record. Speriamo allora che un altro bel en plein questo film ce lo faccia alla notte degli Oscar, dove oltre che come Miglior Film Straniero è candidato per Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Fotografia, Miglior Scenografia, Miglior Trucco e Miglior Colonna Sonora.

In bocca al fauno!

lunedì 19 febbraio 2007

Appuntamento in mostra




Ciao,


comincio col segnalarvi questa mostra imperdibile per gli amanti della pittura:




Io personalmente non ci sono ancora andato ma la metto in cima alla lista delle cose da fare a esami SSIS finiti: il Simbolismo è certamente tra i periodi dell'arte che prediligo. miao!



domenica 18 febbraio 2007

Welcome... in blu.


La speranza è verde, ma la disperazione è senz'altro blu. L'anima può essere nera, bianca, o più spesso grigia, la mente invece non può essere che blu. Blu è il colore dell'infinito, degli spazi più misteriosi e più intimi, che vorremo esplorare o nei quali ci vorremmo rifugiare.


Blu è anche il colore della malinconia, della tristezza, dello spleen. Quando gli schiavi tratti dall'Africa in Nordamerica cantavano l'angoscia di una vita in catene senza vie d'uscita forse non sapevano come dirla a parole, ma sapevano che era blu. E la loro musica divenne il blues.


Ciascuno ha il suo blu. Alcuni ce l'hanno senza saperlo, altri lo cercano senza sapere come, altri ancora ce l'hanno sul palmo di una mano e ci giocano.


L'artista Yves Kelin ha speso la maggior parte della sua carriera alla ricerca del suo tipo di blu, probabilmente senza aver trovato ancora quello definitivo. Anche il trobettista Miles Davis, all'atto di battezzare la nuova musica che stava creando al crepuscolo del cool, non sapeva trovare bene le parole, ma gli parve che potesse essere "tipo blu" (kind of blue, appunto), con una sinestesia entrata per sempre nella storia della musica jazz.


Questo blog è dedicato al suo genio, alle sinestesie, ai richiami tra i sogni e l'arte, la musica e i pensieri, la notte, la contemplazione e tutto quello che è blu.